feb201609

7Tartous 9 feb – La delegazione dei volontari europei della onlus Solidarité Identités ha incontrato, nel corso della missione “emergenza Siria 2016” i governatori delle regioni colpite dal terrorismo islamista. Nel percorso intrapreso dalla missione infatti è stato possibile essere ricevuti dal governatore del distretto di Homs, città devastata dagli attacchi, e dal governatore di Tartous, una delle “città dei martiri”, chiamate così per l’elevatissimo numero dei caduti, molti dei quali volontari, nella guerra al terrorismo.

Nel governatorato di Homs ai volontari è stato mostrato un video e delle tabelle grafiche sull’incidenza dell’azione terroristica sulla zona con particolare evidenza sui danni ingentissimi alle infrastrutture sociali e produttive locali, inoltre i volontari hanno potuto visualizzare con esattezza le zone definite “rosse” dall’amministrazione dove ancora operano gruppuscoli di terroristi e bande armate. “Con l’aiuto dello Stato e della presidenza della Repubblica”, afferma il governatore, “questa città risorgerà dalle ceneri come il simbolo della Siria che riparte”. Poi in esclusiva mostra i progetto di restauro e ricostruzione della città ai delegati ringraziandoli della visita e pregandoli di fare il possibile per riportare in Europa la verità sul conflitto in Siria.

Invece a Tartous, nello splendido palazzo del governatorato, i volontari hanno ricevuto il caloroso “bentornati” dal Governatore che ha ricordato come proprio le acque mediterranee che bagnano le spiagge della città siano state per secoli il veicolo dello scambio culturale e sociale delle grandi civiltà del mediterraneo. Ai delegati ha spiegato come il traffico marittimo che da sempre rappresentava la vocazione principale della regione e del suo porto sia drasticamente calato a causa delle “sanzioni miopi che sono state imposte alla Siria, ma che danneggiano tutta l’Europa, Italia in primis”.
Dopo l’incontro i volontari hanno presentato al governatore un dipinto su tela realizzato con l’ausilio di un pittore locale che rappresenta l’unione e l’amicizia tra la Onlus Sol.Id. e la Siria, l’opera è stata esposta sulla facciata del palazzo del governatorato su suggerimento dello stesso governatore che ha ringraziato i volontari dicendogli di poter considerare Tartous la loro “seconda casa”.
feb201609

4Tartous 7 feb – Nella giornata di ieri i delegati del Fronte Europeo per la Siria hanno reso omaggio al mausoleo funerario della famiglia Assad a Qardaha. Con questo gesto il Fronte ha voluto esprimere anche le condoglianze per la scomparsa a 86 anni della signora Anisa Makhlouf madre del Presidente Bashar Assad e “first lady” al fianco del marito Hafez Assad, compianto presidente scomparso nel 2000.
Nel solenne gesto la delegazione ha deposto una corona di fiori ai piedi delle spoglie dei defunti della famiglia Assad.
L’altissimo esempio di dignità e il grande valore espresso nella gestione della crisi siriana rendono oggi la famiglia Assad uno dei più validi esempi di leadership e comando che la storia contemporanea ricordi.
Nelle loro preghiere i delegati hanno augurato alla Signora Anisa Makhlouf di poter trovare la pace e il riposo, ora ricongiunta con l’amato marito Hafez e con il figlio prematuramente scomparso Bassel.

feb201609

3Selmah 5 feb – La delegazione del Fronte europeo per la ‪‎Siria‬ ha raggiunto la città di confine di Selmah liberata in meno di quattro ore, un mese fa dalle unità speciali dei Suqour al Sahara, i Falchi del deserto.
Questi combattenti, volontari hanno liberato le colline a ridosso della Turchia da dove arrivavano i rinforzi delle formazioni terroristiche del fronte Al-Nusra e dei gruppi affiliati al fronte terrorista islamico. Gli attivisti del Fronte sono stati ricevuti dall’alto comando che ha spiegato nei dettagli le operazioni che in questi mesi li hanno visti coinvolti.
“Nella liberazione della città Kessab”, spiega il fratello del comandante, ” ci siamo trovati contro il fuoco dell’artiglieria che proveniva dalla Turchia, persino i consiglieri militari russi consideravano la missione impossibile, noi abbiamo attaccato ugualmente e abbiamo conquistato le colline infiltrandoci sotto il fuoco avversario”. I Falchi ad oggi hanno liberato quasi tutta la zona a ridosso del confine turco ma ancora mentre la delegazione visita la cittadina di Salma si sentono vicinissimi i colpi dei mortai.
Agli attivisti europei i soldati hanno riservato un’accoglienza festosa pregandoli di “riportare la verità di questa guerra ora che l’hanno potuta vedere con i loro occhi”.
Le forze dei Falchi vengono utilizzate su tutto il fronte siriano per la loro straordinaria capacità d’attacco espressa anche nel nome che appunto cita la peculiarità del “falco da deserto, unico tra i rapaci a non mancare mai la preda”. Infine i soldati cenando con i militanti del Fronte hanno spiegato come i paesi del golfo, l’Arabia saudita, e la Turchia forniscano direttamente ai jihadisti la logistica per combattere lo stato siriano.

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